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Parquet in legno di Iroko, quando grasso è bello

Un parquet in legno di Iroko è sempre una garanzia di successo. Perché stiamo parlando di un legno duro, resistente e grasso, quindi capace di resistere al calpestio e all’umidità. Una soluzione alternativa al più prestigioso e caro Teak, ma altrettanto valida sotto il profilo dell’estetica e della versatilità.

Le caratteristiche dell’Iroko lo rendono ideale per la pavimentazione di ambienti esterni, particolarmente esposti all’umidità, come i giardini, le aree perimetrali delle piscine, i ponti delle imbarcazioni, i bagni.

Ma anche per la pavimentazione degli ambienti interni, questo legno proveniente dalle foreste dell’Africa equatoriale (Sierra Leone, Kenya, Angola, Etiopia) ha qualcosa da dire.

Le sue tonalità svariano dal giallastro bruno al rossastro, fino al verde scuro, conferiscono all’ambiente un’atmosfera calda, intensa ed elegante. Certo, nel tempo tende a scurire, ma questa caratteristica non deve essere considerata necessariamente un difetto, quanto piuttosto un segno di vitalità. Rimangono, inalterate, invece, le sue affascinanti venature. Per questo l’Iroko è il competitor naturale più economico a materiali come il pvc o l’alluminio impiegati, per esempio, nel rivestimento di scale, ringhiere, finestre, serramenti, mensole.

Un pavimento in Iroko garantisce stabilità, durabilità, basse percentuali al ritiro e alla dilatazione: una scelta intelligente, per il buon rapporto qualità prezzo e la bellezza stessa di questa essenza.

E per conservarla a lungo? Qualche piccola attenzione quotidiana. Tipo, pulirsi bene i piedi prima di entrare in casa, per eliminare dalle suole pietroline e schegge che potrebbero ferire o graffiare il parquet. A questo sì che è sensibile l’Iroko.

Non lasciare coperta troppo a lungo la stessa porzione di pavimento ma cercare, piuttosto, di fare ruotare i tappeti e di esporre in maniera uniforme all’illuminazione naturale l’ambiente domestico coperto dal legno. Questo contribuirà a evitare lo sgradevole effetto fantasma, che spesso si vede anche sulle pareti dalle quali è stato staccato un quadro. Insomma, un po’ di sano e vecchio buon senso, che ogni donna e uomo di casa conosce.

Parquet in bagno, cade l’ultimo tabù

Il parquet in bagno non è più un tabù. Materiali e trattamenti permettono di posarlo anche in un ambiente apparentemente ostile.

Vediamo insieme che cos’è cambiato nel tempo. Beh, in primo luogo la mentalità e il gusto delle persone. Vi ricordate quando la camera da letto doveva essere per forza grande e luminosa? Oggi si preferisce avere un soggiorno con queste caratteristiche. Il bagno stesso non è più visto come un vano di servizio, ma come una vera e propria area benessere, dove concedersi tempo per rilassarsi. Quindi, molto meglio, farlo in un ambiente caldo, accogliente, elegante e che magari ci regali le suggestioni della Spa di quel magnifico hotel che ci ha ospitato in vacanza.

Idee & Parquet - Marina Bozzo Pavimenti in legno | Bozzo Paquet

E parquet sia, allora, purché abbia determinate caratteristiche. I materiali, per prima cosa. Beh, da questo punto di vista, legni come il Teak, il Doussiè, l’Iroko, il Merbau rappresentano la prima scelta. Hanno caratteristiche naturali che permettono loro di rispondere già in modo ottimale all’umidità. Provengono infatti da aree tropicali e da ambienti pluviali e non a caso trovano un vasto impiego nella cantieristica navale e per la realizzazione di superfici a uso esterno.

Queste plus contribuiscono ad alzare il loro valore commerciale e il prezzo di costo.

Ci sono, tuttavia, trattamenti che permettono l’utilizzo di legni più economici per dotare la sala da bagno di un pavimento e rivestimenti di prestigio.

Occorre tenere presente che i principali nemici del legno in bagno, più ancora dell’acqua allo stato puro, sono la condensa e l’umidità.

Per contrastarle esistono dei trattamenti “a disidratazione controllata”, che consistono nell’eliminazione dell’umidità presente nel legno stesso e chiudere i pori della materia prima con vernici speciali. Il legno, così trattato in apposite camere, è reso praticamente inattaccabile da muffe, batteri e funghi, senza perdere nulla delle sue caratteristiche estetiche originarie.

Ma è importante ricordare sempre che il legno, anche “impermeabilizzato”, rimane un materiale vivo. Occhio, quindi, agli sbalzi di umidità e di temperatura che hanno sempre un impatto sul legno.

Mantenete, se possibile, condizioni costanti e il vostro parquet in bagno si conserverà splendido nel tempo.

Incollato o flottante? Affidate la posa a mani esperte

Incollato e flottante. Ci sono due modi per posare il parquet. Il primo si spiega quasi da solo. Sul pavimento preesistente, altrimenti detto massetto, si stende uno strato di colla sul quale, successivamente, si appoggiano le liste di legno dell’essenza scelta.

Oggi si usano colle silaniche, cioè a base di Xilene, che presentano migliori caratteristiche rispetto a quelle tradizionali. Sono più facili da manipolare e hanno una migliore eco compatibilità, attestata dall’assenza sulle etichette di simboli di rischio, solventi e ammine, classificazione GEV Emicode EC1®, contenute emissioni di sostanze organiche volatili e particolari precauzioni d’uso. A questo proposito, Mapei è un’azienda molto sensibile.

La posa flottante, altrimenti detta galleggiante, prevede l’appoggio del legno sul pavimento preesistente. I listelli sono semplicemente incastrati gli uni agli altri per mezzo della combinazione maschio-femmina.

Sul pavimento originale viene steso un “materassino” di materiale isolante, per proteggerlo dall’umidità, dagli sbalzi di temperatura e aumentarne l’insonorizzazione.

La posa flottante è particolarmente indicata per chi vuole preservare il pavimento esistente o laddove non vi siano le condizioni idonee per  posa a incoraggio.

Idee & Parquet - Marina Bozzo Pavimenti in legno

Idee & Parquet – Marina Bozzo Pavimenti in legno

La posa incollata è adatta a tutti i formati, mentre la flottante è indicata per le liste di grandi dimensioni.

Affidarsi a un professionista che ha realizzato decine e decine di posature nella propria carriera è una garanzia matematica di un lavoro eseguito a regola d’arte, che durerà nel tempo e non darà mai problemi.

L’esperienza dell’artigiano, inoltre, è decisiva anche nella scelta delle colle. Sapere leggere le etichette, sapere riconoscere la qualità di un prodotto, è ciò che fa la differenza tra un lavoro eseguito con scienza e coscienza, da uno no.

Perché oltre all’estetica della casa, sono in gioco anche la vostra salute e quella del posatore.

Il pavimento in legno attacca la spina

Il pavimento in legno regala sempre emozioni agli ambienti di casa vostra, specialmente quando è un parquet a spina di pesce.

Parliamoci chiaro, un parquet a lisca di pesce è come il nero per un abito da sera: un classico intramontabile, che non passerà mai di moda e darà un “posizionamento” alto, per usare il linguaggio del marketing, al vostro pavimento.

Alto, prima di tutto perché le lische sono in legno massello a due strati, qualora scegliate la versione tradizionale, oppure a tre se la vostra predilezione andrà a quelle ungheresi-francesi. In quest’ultimo caso la lista sarà costituita da uno strato di specie legnosa nobile, da un supporto ligneo e, infine, da una controplaccatura stabilizzante in legno.

Per guidarvi nella scelta, diamo insieme un’occhiata alla Collezione Lancia d’Oro di Idee & Parquet, l’azienda aretina che rappresento sul territorio ligure.

Le essenze del Parquet | Marina Bozzo - Pavimenti in legno | Spina di pesce

Prima Patina Tradizionale | Spina di pesce

L’essenza di riferimento è la Quercia, legno di grande resistenza e lunga durabilità. Il disegno, può variare a seconda dell’angolo di taglio delle teste: 90° e 45° per la spina di pesce tradizionale; 45° o 60° per quella ungherese.

L’effetto, in un modo o nell’altro, è assicurato. Il vostro pavimento sembra acquistare il dono del movimento , dando dinamicità all’ambiente in cui è posato.

La posa è rapida e semplice. Richiede la semplice incollatura su massetti cementizi o pavimenti preesistenti, purché idonei a essere parquettati, è chiaro.

Le liste possono avere lunghezze differenti e con la spazzolatura si possono ottenere suggestioni “vissute “ che danno personalità e nobiltà al pavimento.

Insomma, con la spina di pesce, non si sbaglia mai e il suo essere oltre le mode si sposa perfettamente con ogni tipo di arredamento: dagli ambienti più lussuosi e signorili, a quelli più moderni, da valorizzare con complementi di design.

D’altra parte, sono queste le ultime tendenze che sono emerse dall’ultimo Salone del Mobile, conclusosi proprio nei giorni scorsi a Milano.

Il rispetto dell’ambiente è questione di etichetta

Il rispetto dell’ambiente è un tema sempre più sentito anche nel mio settore.Rispetto Ambiente - Certificazione FSC
Ma un conto è parlarne, un altro è dimostrarlo con i fatti, anzi con le certificazioni.
Oggi sembra scontato, ma fino a un paio di decenni fa la situazione era ben diversa.

Ricordate il claim “Anche quest’anno ci siamo giocati l’Austria”?
Era il grido di allarme del WWF per sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sul problema della deforestazione selvaggia dell’Amazzonia.

Da allora, non solo il polmone verde sudamericano, ma più in generale le risorse forestali del pianeta hanno cominciato a essere utilizzate e gestite in modo più responsabile.

Oggi, su molti prodotti, è visibile una sigla: FSC. Significa Forest Stewardship Council.
Si tratta di un’organizzazione non governativa che rilascia una certificazione che attesta la corretta gestione forestale e la tracciabilità dei prodotti derivati.

Ma esistono altre certificazioni. Come sapete io distribuisco i prodotti del Gruppo Gazzotti. Beh, se andate nella sezione “certificazioni” del sito dell’azienda emiliana, oltre alla FSC, ne troverete molte altre. Eccole.

PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes) certifica la catena di custodia, ossia la presenza di un sistema che controlla il flusso di ogni partita di legno proveniente da fornitori a loro volta certificati attraverso le varie fasi di lavorazione fino al prodotto finito. Deve essere assicurata la perfetta rintracciabilità di ogni lotto.

REAL WOOD, promosso da FEP (Federazione Europea di prodotti di parquet), attraverso il progetto “Living on Wood” intende promuovere l’interesse verso il Parquet e la conoscenza di quest’ ultimo sia da parte del consumatore finale che degli attori della catena distributiva.

Gruppo Trasparenza Parquet, Promosso da Federlegno-Arredo intende promuovere una produzione e distribuzione del prodotto “Parquet” rispettosa delle regole ed esigenze di mercato, assicurando a quest’ultimo la massima trasparenza in termini d’informazione e servizio.

GBC (Green Building Council) favorisce la diffusione di un’edilizia ecosostenibile, evidenziando l’impatto positivo che essa può avere sulla qualità della vita dei cittadini. Promuove il sistema di certificazione indipendente LEED (Leadership in energy and Environmental Design) i cui parametri stabiliscono precisi criteri di progettazione e realizzazione di edifici salubri, energicamente efficienti e a impatto ambientale contenuto.

A queste si aggiungono la certificazione di prodotto GEV, l’associazione per il controllo delle emissioni dei prodotti per l’installazione dei pavimenti, degli adesivi e dei prodotti da costruzione, e  la certificazione GEV.EMICODE EC1, che identifica i prodotti a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC).

Il vostro piacere non si scontra con lo sfruttamento della natura e del lavoro dell’uomo. Anche questo fa stare meglio, non credete?